Su questo vetro freddo parlo al cielo
agli alberi, alle foglie ai colorati fiori,
ma scorre davanti agli occhi miei
il simulacro della tua immagine
che afasico mi guarda e non dice.
Vorrei essere fiore
per essere da te odorato sfogliato
ed accarezzato.
Vorrei ridere con te accanto ad un ruscello
spruzzati d'acqua pura e tumultuosa,
vorrei che il tempo che riordina e acquieta
mutasse le nostre intemperanze
cancellando i nostri giorni bui
perché possa rifulgere quella luce
che dona ritmo al respiro
nel far rinascere dalle sue ceneri la fenice.
Vorrei che s’esaltassero le emozioni
a risvegliare la gioia dei nostri giorni belli
che le ferite venissero risanate
cancellando nubi statiche in un prato di vento
spinto a forza
dalle emozioni inanellate dei nostri cuori.
E’ in momenti come questi
che dimentico il triste presente
ancorandomi
ai ricordi più belli di ieri.
Grazia Denar
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Legge 633/1941
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