mercoledì 30 ottobre 2019

CENERE DISPERSA NEL VENTO POESIA DI GRAZIA DENARO - OLOCAUSTO



Fanciulli, giovani, uomini, donne

che guardavate con stupore

attraverso i vostri cuori nudi e disarmati

le bellezze che la terra elargiva

ed il cielo benediva

essendo inconsapevoli che mani rozze

e cuori di pietra

spargessero seme avvelenato

atto a sopraffare refoli di fiato

scatenando un'ecatombe tempestosa

coniugata col buio della morte

che polvere e fumo acre generò.



Da questa oscura cavità di ossa

[a futura memoria]

ancora oggi s'elevano i respiri innocenti

di coloro che furono cenere

dispersa nel vento.

Grazia Denaro
Tutti i diritti riservati
Legge 633/1941

CONSERVACI LA MEMORIA MIO DIO POESIA DI GRAZIA DENARO


A coloro che son divenuti cenere
sparsa nel vento per mano di carnefici,
cervelli indottrinati
erettosi giudici  d'un popolo inerme  e indifeso
propugnando un'autorità  e una crudeltà bestiale
va la mia pena ed il mio dolore,
ai carnefici va il mio orrore.

 Con crudeltà hanno ucciso gente inerme
su cui s'immedesima il mio cuore
che prova  tristezza e dolore
nell’immaginare il loro terrore.

Poveri martiri  bersaglio
Di un odio razziale e bestiale
che  fece sgorgar lacrime
seminando lutti sotto il cielo d'Europa.

Ho pena dell'agonia dei gasati,
dei morti arsi dalle fiamme,
degli uomini e donne mitragliate
e in grandi fosse comuni seppellite,
del bagno di sangue perpetrato.

Conservaci la memoria mio Dio
per quegli occhi spenti  di milioni d'innocenti
che hanno risalito il Calvario
e hanno avuto in gola la preghiera ricacciata.

I prigionieri ridotti ad esseri miserandi
vissero nel vento albe atterrite dalle forche dell'orrore
e affrontarono col respiro  sempre più spento
il cammino del supplizio.

Un popolo mutilato, torturato, massacrato!
Conservaci la memoria mio Dio!

Grazia Denaro
tutti i diritti riservati
Legge 633/1941

SILENZIO PRIMORDIALE POESIA DI GRAZIA DENARO


il tuo solitario andare
sulla riva del fiume
tra i canneti e le piante di papiro
che smorzano
la luce declinante del crepuscolo
mentre il vento suona rapsodia
sulle foglie delle piante.

Il sole cala all’orizzonte
declinando verso il basso il lucore:
ti attrae l’acqua ed impatti sulle pietre.
Stordita ti lasci trascinare dalla corrente
e la tua vita vola nell’apogeo del cielo
scevro di suoni  nel rigore del vuoto.

Ginestre e tamerici
testimoni del folle gesto
tendono i rami al vento
in un flebile lamento,
si zittisce il canto delle cicale
e nel buio aleggia nell’aria
un silenzio primordiale.

Grazia Denaro
Tutti i diritti riservati
Legge 633/1941

GIOCHI DI LUCE POESIA DI GRAZIA DENARO

OPERA DI HENRY MATISSE


Giochi di luce
in caldi colori
terra dorata
da caldi venti alitata
paesaggio ambrato
d'immensa distesa,
oceano di sabbia senza confini.
Solo qualche oasi circoscritta
risacca ristoratrice
attorniata da verde manto
dà refrigerio al calore bruciante
dell'anima viandante.

Riposo ombroso sotto grandi palme,
incontri e scambi tra gente itinerante
sorgenti d'acqua a cui si accede
con allegria e si riconquista
quel sapore che dona vita
a quel vagare bruciante
ed estenuante.

Rimirar nella luce un cielo indaco
che riporta ad una lontana danza
intrisa di sogni persi nell'implacabile sole
ma non nella speranza...
 
Grazia Denaro
Tutti i diritti riservati
Legge 633/1941