Gelide folate di vento
mi trascinano schiaffeggiandomi
nell'impervio cammino.
Ho l'affanno, non respiro,
il delirio del vento non attenua il
dolore
che mi trafigge il petto.
M’annienta il ricordo del tuo
parlare
gelido ed imperfetto,
esploso come polveriera che ha
colpito basso
lasciando macerie in giro,
aprendo un futuro scevro di sorriso.
Remo nella tempesta
che offusca e fa lacrimare gli
occhi,
vorrei un pianto liberatore
che lavi tutta l'amarezza che mi
possiede:
è stato soltanto un gioco fra di
noi,
nessuna metamorfosi, purtroppo...
ormai l'orizzonte è chiuso,
il mio io da tempo l’ha avvertito
e mesto si ripiega su se stesso.
senza più coraggio di lottare.
Grazia Denaro
Tutti i diritti riservati
Legge 633/1941
un buon testo
RispondiEliminaGrazie infinite d'aver apprezzato i miei versi Flavio almerighi. Un caro saluto di serena giornata. Grazia!
EliminaIntrospezione lacerante, sensazioni che sconvolgono e travolgono, lasciando strascichi dolorosi nella mente e nell'animo. Si cerca sempre di arginare la marea di tristi ricordi che ci sommerge ma, alcune volte proprio non ci si riesce e ci si arrende. Una poesia che si avverte sulla pelle...Un abbraccio Grazia.
RispondiEliminaGrazie d'aver apprezzato cara Vivi e grazie della visita che accetto con piacere. Ti auguro una giornata serena con un abbraccio affettuoso, Grazia!
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