Troppo presto mi avete
lasciata
in un'aridità di terra
d'abbandono.
La mia anima contrita
e dolente
ha dovuto continuare a
camminare
in una strada tutta in
salita.
Tra rovi e spine s'è
dovuta districare.
ad ogni passo sangue
fuoriesce
infettando ferite
aperte e lacerate.
Muti lamenti saranno i
miei giorni
in cui l'albero cerca
con affanno le proprie radici:
ormai dell'avo il
vuoto aperto
è memoria ma
mai distacco.
Anche se il tempo è
ormai finito
sulla Madre Terra,
non voglio che il rimpianto
divenga un muro di
piombo levigato,
perciò ascolterò il vento dei
ricordi
che mi rinverdirà ogni
attimo esistito
del nostro vissuto
assieme.
Grazia Denaro
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Legge 633/1941
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