Quel giorno il sole
dava una strana luce al paesaggio
e un incerto colore alle cose
il vento soffiava con veemenza
spingendomi nel cammino
verso la radura
attorniata da arida sterpaglia.
Camminando lentamente
osservavo attorno
la natura priva di rigoglio,
pensai alla mia tristezza
fatta d'attesa e d'illusione.
Mi sedetti sulla sabbia
e tutto mi parve squallido
e disadorno:
un paesaggio triste e brullo
come il mio cuore
da troppo tempo amorfo.
Anche il fiume
che scivolava giù lento
sotto la scarpata
sembrava non avere forza
di scorrere libero nel proprio letto.
Notai che le pietre sotto l'argine,
erano sgretolate ed asciutte
prive di linfa vitale
come la mia vita
arida e marginale.
Grazia Denaro
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Legge 633/1941
Stupendi versi ricchi di speranza ma anche di tristezza che sono i sentimenti più forti e sentiti della spirito umano.
RispondiEliminaTutto il mondo e la natura fanno spesso eco ai nostri sentimenti quasi volessero adattarsi alla nostra vita per esserci più vicini.
Tutte le tue poesie che ho letto contengono un'impronta caratteristica la tua impronta unica e diversa da tutti.
Questa poesia in particolare mi ha molto toccato perchè forse sto vivendo un periodo molto simile a quello da te descritto e le parole mi sono penetrate nell'intimo con forte intensità.
Ammiro sinceramente la tua ispirazione poetica di eccezionale qualità ed intensità.
Un carissimo saluto
Giorgio
Grazie d'aver apprezzato i miei versi, Giorgio. Purtroppo la vita ha degli alti e bassi, sta a noi non lasciarci abbattere e lottare per essere sempre a galla. Un caro saluto, Grazia.
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