Quando s'apre lo scrigno
delle mie emozioni
fuoriesce dal groviglio di sensazioni
da cui il mio essere è abitato
un solcare di vita che vive al galoppo
compressa in una torchiatura,
un nodo al centro del respiro
da cui non riesco a districarmi.
Freme il mio corpo
al pensiero di te,
sei il mio universo,
mi fai vibrare
col tu parlare suadente.
La tua voce flauto di pan
scopre le corde piu insite
del mio essere.
Allora divengo foglia,
fuscello in balia del tuo vento
che mi trascina nell'incanto
dei tuoi occhi.
Vicina a te rinasco
in un'aura fatata
che in me respira
nel tremore
di un frutto prelibato.
Grazia Denaro
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Legge 633/1941
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