E all’improvviso
mi sento immersa nel silenzio
dei sopravvissuti
in quei momenti in cui il buio
appena rotto dalla crepa di luce
subito si ricompone.
Mi sento l’animo assiderato
dentro il cerchio del tempo
che mi stringe e mi blocca
non lasciandomi libertà di respiro,
di luce, di colore:
solo nero presenta l’orizzonte
nell’attesa che la pioggia scenda
a dilavare la paura
e disperdere quella nebbia
che paralizza le fibre vitali.
Avrei solo voglia di rivedere
l’apogeo azzurro che scacciasse
tutte le ombre che m’opprimono.
Noto sfalci d’erba verde
che resistono al cambiamento
anche se l’autunno è già inoltrato:
spero sopravvivono
al gelido inverno…
Grazia Denaro
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Legge 633/1941
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