Musica misteriosa
al di qua del cielo
nel suo fluire
tocca i nostri universi
ormai eternamente divisi
da un vento perverso
che scompiglia
il nostro intersecante andare
come foglie caduche d’autunno
che un lieve alito di vento
fa morire.
Siamo parallele ormai disgiunte
viaggianti senza risentimento
e senza gioia
che in un mattino siamo nati
e la sera ci siamo spenti
divenendo tempo senza memoria.
Grazia Denaro
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Legge 633/1941
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