La luce diversa del cielo
scioglieva l'ultima neve di primavera,
l'acqua scendeva per i crinali della montagna
oscurando quel bianco lucore
sciogliendolo in fluido vagante
andando a far crescere rii e fiumi
che scorrevano immergendosi nell'azzurro mare.
Un'altra stagione s'appressava
con il caldo tepore di giornate gentili
fra le dita del tiepido vento
a percorrere miraggi di mare
ad ammirare giardini in fiore
allo sbocciare di rose di ogni colore.
Tu sei andato via in quel frangente,
sei apparso e sparito
come folgore improvvisa in un cielo indaco
che all'improvviso s'è incupito
e di grossi nembi s'è riempito.
Dopo d'allora la mia anima affranta
è rimasta sommersa in un eterno temporale...
ma io, mi chiedo ancora:
riuscirò nuovamente a navigare
nel tuo caldo mare?
Grazia Denaro
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legge 633/ 1941
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