e tu sei lontano.
Ho passato l’inverno trafitta dalle gocce del gelo
e sciolta nei fuochi soavi dei nostri lampi d’Amore.
Le notti sono state lunghe,
piene di angosce e popolate di sogni;
i miei piedi eternamente gelati
ti hanno cercato tra le pieghe delle coperte.
Il tuo abbraccio, grande tepore manca alla pelle,
manca da togliere il fiato,
manca la tua mano sfacciata
manca la tua bocca,
ma manca soprattutto la tua voce melodiosa.
Mancano i tuoi occhi azzurri, il tuo respiro rassicurante,
mi giro nel letto colma di pensieri e non riesco a dormire.
Oggi è l’equinozio,
l’inverno se ne va lento e rabbioso a volare,
ma l’assenza ha immutato il suo peso,
non sa mettere l’ali nel riportarti a me
che ti aspetto amandoti.
Grazia Denaro
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Legge 633/1941
Sentimento e dolcezza in simbiosi
RispondiEliminaUn caro saluto
Giorgio
Grazie dell'apprezzato commento e della tua visita. Un caro saluto di serena domenica Giorgio, Grazia!
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