Nella notte scura
illuminata da inganni
che mi riportano indietro nel tempo
rivedo luoghi a me conosciuti
da tempo abbandonati.
S'illuminano ricordi
e immagini scorrono
come film a rallentatore:
In folate di vento risento
antichi odori di terra ed erba bagnata,
e la felicità che la vita ubriaca.
Odo la sua voce nell'eco del tempo
che mi sussurrava parole d'amore,
ad irretirmi cuore nei silenzi
caldi e negli afflati gioiosi
che penetravano l'ombra della notte.
Desiderio di quel tempo ameno
m'afferra il petto di dolce languore.
Sento il fruscio di lenzuola stropicciate
il tepore del suo corpo adagiato al mio,
la nostalgia m'assale struggendomi dentro
e inumidendomi le ciglia
mentre il tempo corre come mutocanto...
Grazia Denaro
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Legge 663/1941
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