Un foglio bianco intriso dei miei pensieri
vorticano in un gorgo muto
che implode nella mia anima
cancellando le antiche dolci emozioni.
Nei miei occhi passa tutto il nostro vissuto
quando amore e dolcezza sono stati il mio vestito.
sei stato il fiume limpido che mi ha guidato alla foce
attraverso acque placide e tranquille
riscaldate dal benefico sole
che ha nutrito il mio essere di beltà.
Ora sei lontano
e l’aura della mia fronte è divenuta umbratile,
non odo più primavera né rondini garrire,
l’apogeo non effonde più la benefica luce
e un vento incostante e scuro
porta sentore di marea d’alberi morti.
Agogno una rinascita che azzeri il dolore
ma sono confinata in un limbo scuro
attendendo vacillante il tuo ritorno.
Grazia Denaro
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Legge 633/1941
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