Nel silenzio, all'improvviso
sento un canto antico
venir da giù della valle,
varca il nostro tempo
la sua purezza languida e soave.
il petto mi s'inebria d'essenza e d’ascesi
e un brivido di dolcezza
accarezza la mia pelle.
Sento una melodia cantata da aule voci,
forse di cori d'angeli discesi in girotondo
dall’apogeo illuminato a festa
ornati di rose profumate
attorniati da arbusti scalzi di biancospino
e tutti gli alberi del verde crinale
lì a rendergli omaggio
Una beltà suadente m'irretisce
e un celestiale profumo m’invade
come limpida brezza.
Grazia Denaro
Tutti i diritti riservati
Legge 663/1941
Nessun commento:
Posta un commento