Il mio animo
in questo tempo anemico
è come ascoltasse la voce del bardo
che gli prospetta presente
e futuro di costrizione:
stagioni adagiate
in una guazza melmosa
dominate da una notte perenne
di luce caduta in un pozzo profondo
in cui le ombre ristagnano a lungo
entro la cerchia di cose passate
che silenziose non sagomano voci
di verità occultate
o ancora inerenti all’oggi lacrimoso.
L’uomo è quello di sempre,
tutto crea, tutto distrugge:
infingardamente morale.
Risorgerà la terra
d’erba rorida, di gemme e boccioli
e di primavera svelata
nella tenebra adagiata?
Risorgeranno albe rosate
di candidi gigli e vergini aurore
donanti pace interiore?
Grazia Denaro
Tutti i diritti riservati
Legge 633/1941
Molte domande al cospetto dell'animo, in questo momento complesso di vita, dedita a problematiche d'esistenza, non semplici da risolvere. Versi apprezzati
RispondiEliminaSerena sera e un abbraccio, poetessa,silvia
Dubbi e una miriade di domande che assillano e rimangono senza risposte. L'animo vacilla in un mare in tempesta che non da tregua e non offre possibilità di salvezza e allora ci si aggrappa, come naufraghi a un relitto, a qualsiasi appiglio che emerge dalle acque tenebrose. Una poesia che ho apprezzato molto per lo scorrere dei versi. Un saluto grazia.
RispondiEliminamolto bella questa poesia!
RispondiEliminaGrazie di aver apprezzato questi versi Silvia, Vivì e Olga e grazie de passaggio. Vi auguro di vivere una serena serata, Grazia!
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