Ho paura della solitudine
ma anche dei nostri silenzi.
E’ divenuta un campo
scevro di verde
e senza usignoli la nostra casa.
Vige un tacere perenne
tale da rendere l’azzurro cielo
pregno di un’aura densa
di polvere grigia
che si deposita sul cuore
divenendo fantasma nefando
di quell’armonia
che fu gioioso canto.
Anche la notte
racconta di parole mute
senza alito né labbra
sospese
su matasse di malinconia
a chiosare
le nostre illusioni perdute.
Grazia Denaro
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Legge 633/1941
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