Fruscio di foglie
sotto i miei passi.
Dopo la felicità
che fa tremare i polsi
il desiderio mutato di vita
scava profondi solchi
che hanno esiliato
la gioia d’eterna primavera
e il cerchio dei pensieri
avanza imperterrito
e senza indugio
verso un vuoto arido
a cui dare nome vita.
Il fuoco più non arde
a riscaldare il cuore
che m'effonde
gelo d’aria
tale da trasfigurare.
Buia è la notte,
fitto il bosco dell’anima
che si snoda tra i labirinti
cupi degli
alberi
verso cui m’avvia
l’irto cammino.
Grazia Denaro
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Legge 633/1941
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