Anni di latitanza
mi portano a sentirmi straniera
In quest’area che mi fu vita
fino agli anni dell’adolescenza.
Voci mi risuonano negli angoli delle
strade
a fare ordine negli emozionati
pensieri.
Ti osservo attentamente
per riprendere confidenza
con te amata mia città
mentre l’eco dei palpiti del cuore
si avvia per le strade assolate e
luminose
a riflettere quei giorni nivei e
lucenti
intessuti dai ricami dei palazzi
antichi
e dai rami degli alberi
danzatrici in movimento riflessi sui
muri.
Strade in rettilineo si perdono in
lontananza
ed ognuna accende un antico ricordo.
Nel percorso mi saluta la voce del
vento
Soggetto conosciuto da sempre
riportandomi alla mia infanzia
vissuta in filamenti d’azzurro
e sotto la magia dell’albereto di
luce.
Osservo l’antica cattedrale e la sua
torre:
miele ambrato nel riflesso del
meriggio assolato
che batte ogni mezzodì ore di storia
secolare
suonata da campane al rintocco
ad esaltare gloria ed orgoglio
di tanti fortilizi d’eroico cammino
di questa mia terra
fascinosa ed ancestrale.
Grazia Denaro
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Legge 633/1941
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