Navigo 
nel cristallo dell’aurora
in cui scorre il tempo 
tra vividi riflessi
dove la notte ha donato 
armonioso canto.
Si apre la lente del pensiero
in terso e limpido ruscello
in cui svanisce l’ombra 
della notte impallidita
atta a far rivivere il sogno respirato
nell’aura evanescente 
che aprì il volo della danza alata 
e serpentina
nella forza indolente del felino
nell’arsura rossastra di una brace
nell’aroma fluente 
rischiarato dalla luna
e nel silenzio scheggiato 
dalla brama.
Grazia Denaro
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Legge 633/1941 
 

 
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