Fu in quell’ameno paese
nei meriggi di sole
che assaporai
quel dolce miele sciroccale
elargitomi da te con la grazia
e la foga del tuo giovane cuore
attraverso il cerchio infinito
di letto caldo delle tue braccia.
Mi tornano in mente
le pregnanti parole
dell’amore:
incantevoli lemmi
dei tuoi passi acerbi
che m’introdussero entro terre
che non avevo esplorato mai
ma avida di conoscerle
ché mai spegnevano
il sole ai miei giorni.
Ricordo che in me
sotto una chiara luce
camminava
sempre solitaria
e tranquilla la felicità.
Grazia Denaro
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Legge 633/1941
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