A te che mi fai esaltare e vibrare
come per un tuffo
nel mare in bonaccia.
A te che mi fai volare
come rondine a primavera
e garrire al vento
del cielo terso privo di nubi,
indicibile sospensione
d’energia invisibile
aria quieta
che delicatamente mi solleva
verso l’apogeo del tempo.
Non riesco a nascondere
l’estasi che prova l’anima mia
al tuo seppur minimo contatto:
è un’estasi di luce che m’esalta
e mi fa volare in alto nello slancio
dell’immensità del cielo
in cui non sono mai stata.
La mia anima canta di felicità…
Grazia Denaro
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Legge 633/1941
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