sabato 19 marzo 2016

NELL'OBLIO DEL TEMPO

In stanze vuote
dagli ibridi colori
in cui il sole 
non dipinge né indora
mi ritrovai a trasmigrare
nell’incognita del divenire
soffrendo a lungo
sull’altare sacrificale
 che mi toccò.
 
 
Muta e solitaria 
fu l'eco del mio sentire
ma lancinante  
l’eco del mio dolore.

 
Nel tempo coatto 
della mia permanenza
un eremo solitario 
 portai sulle mie spalle
che tu non riuscisti 
 mai a raggiungere
  incurante  
del mio cuore frantumato,
 fra macerie gettato
e lasciato lì a marcire  
nell’incuria del vento
e nell’oblio del tempo…

Grazia Denaro
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legge 633/ 1941



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