La folgore rosa dell’alba
è la lama che
ti ferisce
e ti rispecchia
nel riflesso del mattino.
Un roveto si accende
nella tua anima martoriata
e si sperde dolente
in un cammino inconcludente.
Una sete inestinta
t’arde senza linea di confine
mentre il corpo scosso
da brividi di
seta
vaga in cerca del tuo nome
sempre
in quello spazio circoscritto
inesistente.
Grazia Denaro
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Legge 633/1941
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