giovedì 12 maggio 2016

IL MIO PEREGRINARE


Non è finito ancora il mio peregrinare...

ho sempre valige pronte da riempire
e da svuotare,
ostelli sconosciuti da abitare.

Stanze squallide e disadorne
m'accolgono con la brezza dell'ovest
che la notte la luna mai riesce a rischiarare.
I miei giorni
non hanno fiori d'annaffiare.

Vivo da nomade,
lontani i giorni stabili  e stanziali
quasi da non percepirne più il sentore,
solo un vecchio organetto
col suo suono familiare 
mi fa ritrovare ogni tanto
la vera essenza del mio essere reale.

Mi chiedo quale sarà il porto 
del mio perenne mare
in cui finalmente potrò
ormeggiare la mia nave...


Grazia Denaro
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